Eccoci oramai quasi pronti a degustare il Prosecco 2019; le cuvée nelle autoclavi stanno terminando la fermentazione e, a giorni, la più nota delle bollicine, il Prosecco, delizierà il nostro palato.
Sarà il primo spumante che berremo dopo che a Baku in Azerbaijan, lo scorso luglio, le colline di Conegliano e Valdobbiadene sono state proclamate Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Ma iniziamo con ordine: vediamo qual è stato l’andamento climatico di questo 2019.
Abbiamo avuto un inverno poco freddo e molto asciutto, dicembre 2018 e gennaio 2019 registrano insieme un –70 % di precipitazioni rispetto alla media degli ultimi 25 anni (dati ARPAV).
La primavera è decorsa più calda e umida rispetto alla media; mediamente 2 gradi in più e le precipitazioni, con 480 mm, ben al di sopra dei 280 mm dato medio registrato negli ultimi 25 anni.
Il mese critico e che ha dato la svolta all’annata è stato il mese di maggio; lì le temperature si sono abbassate: 14,5 ° C la media mensile, ben 3,5 ° C in meno rispetto alla media degli ultimi 25 anni.
Il freddo del mese di maggio ha avuto delle ripercussioni nelle fasi fenologiche della vite ed ha determinato un ritardo che progressivamente ha raggiunto i 10-12 giorni. Questo ritardo si è protratto fino alla raccolta nel mese di settembre.
Luglio e agosto sono proseguiti poi abbastanza nella media, ma con ottime escursioni termiche, con notti relativamente molto fresche.
Anche il mese di settembre, fondamentalmente asciutto, ha permesso uno svolgimento regolare della vendemmia.
Cosa ha portato tutto ciò?
Alla nascita di Prosecchi a dir poco eccezionali: freschi e fruttati.
Sicuramente il dato che emerge degustando il Prosecco 2019 è la ricchezza di profumi varietali, spiccano gli aromi di mela e di pera, tipici di questa uve, seguiti da una notevole fragranza e freschezza.
Al palato il Prosecco 2019 si presenta molto ricco in acidità; abbiamo tenori in acido malico di 2,5–3 gr/lt mediamente uno 0,5 gr/lt in più rispetto alle precedenti annate ed anche l’acidità totale viaggia su 6-6,5 gr/lt; anche qui un mezzo grammo/litro in più rispetto alle medie.
Tutto ciò dona freschezza acida a questo vino, ne denota l’eleganza, ne esalta i profumi, concorrerà sicuramente a protrarne la longevità.
Un buon brindisi a tutti: cin cin.